Questo tranquillo villaggio di Samui sembra una macchina del tempo

Questo tranquillo villaggio di Samui sembra una macchina del tempo
Da [Il tuo nome]


Benvenuti a Mae Nam: l'anima sussurrante di Samui

C'è una strana magia a Mae Nam, un angolo di Koh Samui settentrionale così beatamente lento che quasi ti aspetti di vedere un carro trainato da buoi passare, o un pescatore che tesse una rete con le mani callose per decenni di marea e sole. Mae Nam non è la Samui dei beach club illuminati al neon o dei brunch bowl famosi su Instagram. È la Samui che la gente del posto ama, dove il tempo si ripiega su se stesso e il mondo moderno sembra, beh, educatamente distante.

Mi sono imbattuta per la prima volta a Mae Nam per puro capriccio: un capriccio, e la promessa di un leggendario curry al cocco di cui avevo sentito parlare da un vecchio espatriato con un sorriso malizioso. Non sapevo che stavo per precipitare a capofitto in una capsula del tempo vivente.


Prime impressioni: il villaggio dimenticato dal tempo

Sai di aver abbandonato il percorso turistico quando la strada si restringe, le palme da cocco si affollano e l'aria si impregna del profumo di frangipane e fumo di legna. La via principale di Mae Nam è un luogo languido: negozi sbiaditi, caffè assonnati e, di tanto in tanto, qualche moto che sfreccia a una velocità che farebbe piangere un tassista di Bangkok.

Ma guardate più da vicino: c'è un tesoro di dettagli. Le case di legno, con le persiane dipinte in tonalità pastello, portano i segni di generazioni. Il sarto locale, Somchai, taglia ancora i tessuti con le stesse forbici che usava suo nonno. E ogni giovedì, il mercato del villaggio si riempie di venditori che propongono di tutto, dalle frittelle di banana ai balsami alle erbe fatti in casa. È la Thailandia nella sua forma più autentica: senza filtri, senza complicazioni.


Cibo: un salto temporale culinario

Parliamo di cibo. Perché se sei come me, il tuo senso dell'avventura inizia (e spesso finisce) con lo stomaco. La scena culinaria di Mae Nam è un glorioso ritorno al passato, dove le ricette vengono tramandate come segreti di famiglia.

C'è Khun Lek's Curry House, una baracca che si apre in un batter d'occhio e te lo perdi, dove il curry Massaman ha il sapore di essere stato cotto a fuoco lento per giorni: denso di cannella, cardamomo e un pizzico di tamarindo. Khun Lek stessa probabilmente ti accoglierà con un sorriso sdentato e raccontandoti la storia della barca da pesca di suo nonno che un tempo salpava per Surat Thani.

Oppure prova il Mercato notturno di Mae Nam—Solo il giovedì sera—dove si possono gustare gamberi di fiume alla griglia mentre una band locale suona vecchie ballate thailandesi sotto una volta di lucine. Il mio consiglio? Non perdetevi i khanom krok (frittelle di riso e cocco). La signora che li vende sostiene che la ricetta sia "più vecchia del molo", e io le credo.


Luoghi e storie: templi, leggende e l'arte del dolce far niente

Mae Nam non è un luogo da lista dei desideri. Piuttosto, è un luogo per un lento vagabondaggio e scoperte casuali.

Wat Na Phra Lan, il tempio del villaggio, è di una bellezza umile. Entrando, troverete monaci che spazzano le foglie o danno da mangiare ai cani randagi e, a volte, con un po' di fortuna, potrete scorgere il venerato Buddha di smeraldo: una leggenda locale narra che sia arrivato via mare, trasportato nel ventre di un pesce gigante.

Poi c'è il vecchio molo cinese, dove i pescatori ancora riparano le reti all'ombra, scambiandosi storie di tempeste e di bottini fortunati. A volte, se vi soffermate al tramonto, vedrete le "luci fantasma" tremolare sull'acqua – un fenomeno che gli anziani dicono sia causato dagli spiriti che danno il benvenuto ai marinai a casa. (O, come mi ha detto uno zio ironicamente, "Probabilmente solo ragazzini ubriachi con le torce elettriche").

E quando vi stancate di esplorare, fate come la gente del posto: sistematevi su un'amaca sotto una palma, sorseggiate del succo di cocco fresco e lasciate che le ore scorrano.


Consigli pratici: come viaggiare nel tempo (senza la DeLorean)

  • Come arrivare: Mae Nam è a 20 minuti di auto dall'aeroporto di Samui. Se avete tempo, percorrete la strada costiera panoramica per ammirare la giungla e le calette nascoste.
  • Dove alloggiare: Ci sono diverse pensioni a conduzione familiare proprio sulla spiaggia. La mia preferita? I bungalow al chiaro di luna—semplice, affascinante e gestito da una matriarca che insisterà affinché tu provi il suo famoso riso glutinoso al mango.
  • Cosa portare: Una mente aperta, una macchina fotografica per l'ora d'oro e un piccolo frasario thailandese. Mentre si parla inglese, un semplice "Sawasdee krub/ka" (ciao) può fare la differenza.
  • Quando visitare: La stagione secca (da dicembre ad aprile) è perfetta, ma onestamente? Il ritmo dolce di Mae Nam dura tutto l'anno.

Perché Mae Nam è importante: una lettera d'amore al passato

In un mondo che gira sempre più veloce, Mae Nam ci ricorda con delicatezza che non tutto il progresso si misura in termini di velocità del Wi-Fi o di spa di lusso. Qui, il passato aleggia, dolce come una brezza monsonica, costante come la marea.

Quindi, se vi trovate a Samui e volete assaporare la vecchia Thailandia, saltate i soliti posti. Dirigetevi a nord. Lasciate che Mae Nam operi la sua silenziosa magia. Chissà, potreste perdere completamente la cognizione del tempo.

E non è questo il punto?


Buon viaggio, amici miei. E se trovate la ricetta segreta del curry al cocco, fatemelo sapere!

Eoghan Mac Cárthaigh

Eoghan Mac Cárthaigh

Redattore di cultura e cucina locale

Eoghan Mac Cárthaigh è uno scrittore di viaggi esperto con un talento per l'arte culinaria e una profonda curiosità per le tradizioni locali. Con una formazione in antropologia e giornalismo, Eoghan ha trascorso gli ultimi cinque anni a svelare le storie nascoste dietro la vivace scena gastronomica di Koh Samui e i suoi tesori culturali meno noti. Noto tra i suoi colleghi per le sue spiccate capacità di osservazione e il suo carattere accessibile, Eoghan apporta una prospettiva fresca e perspicace a ogni suo articolo. Le sue esplorazioni sono guidate dall'autenticità e da un genuino desiderio di connettere i lettori con l'anima dell'isola.

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